Se si pensa alla storia del rap, e in particolare quella della scena romana, è impossibile non citare gli anni che intercorrono tra il 2009 e il 2016.
Gli anni successivi ad una delle più devastanti crisi economiche della nostra storia recente, gli anni di Super Mario Balotelli, dei governi tecnici, di Alemanno sindaco di Roma, degli ultimi Dogo e sopratutto, dei “QVC“, l’immortale saga di mixtape arrivata ad oggi alla sua decima incarnazione. Prima di approfondire questa fondamentale porzione di carriera di Gemitaiz, è giusto ripercorrere i passi ancora antecedenti a quel momento.
Prima dei “QVC” era tutto un “Affare Romano”
Gemitaiz, nome d’arte di Davide De Luca, nasce a Roma, Serpentara per essere precisi, il 4 Novembre 1988 e fin dalla giovanissima età dimostra una grande propensione verso l’arte, in particolare la musica. Figura centrale nel battesimo creativo del nostro è sicuramente suo padre, definito dallo stesso Gem un “un musicista ed un poeta“, scomparso poi nel 2002 costretto a lasciare il figlio appena quattordicenne. In concomitanza con questa tragedia ci sono i primi testi del giovanissimo Gemitaiz, allora scritti allora su un diario.
Inizieranno poi gli anni della gavetta, che nel caso del De Luca sono anche quelli dell’adolescenza: Davide entrerà a gamba tesa nelle embrionali dinamiche industriali del rap, giocherà a calcio, lascerà la scuola e sopratutto stringerà amicizia con il rapper Canesecco. Questo rapporto, fondamentale per la formazione artistica di Gem, durerà 10 anni, prima di essere interrotto da un brusco litigio.
La forte intesa tra i due artisti porterà alla nascita di una lunga collaborazione, che vede nei primi atti la pubblicazione di “Affare Romano vol. 1” nel 2007, primo mixtape del gruppo Xtreme Team, formato da Gemitaiz, Canesecco e D-Skills. Ad onor di cronaca l’idea di realizzare “Affare Romano” si deve a Krono, ma per motivi personali si limiterà ad essere solo un collaboratore.
Il trio si farà portatore di una ventata d’aria fresca nella scena romana, tra tradizione e sperimentazione: se da un lato, nel progetto, percepiamo un’evidente influenza da parte dei precursori del rap romano quali “Cor Veleno” o “Colle Der Fomento” che facevano del romanesco il fulcro della loro identità; dall’altro lato notiamo che i temi dei brani risultano essere più scanzonati e autoreferenziali.
Il citazionismo nelle tracce del trio si affianca a temi sociali, alla questione giovanile, al duro rapporto tra stato, forze dell’ordine e ragazzi di strada. Il tutto è veicolato da un rap urlato, tanto poco tecnico nell’utilizzo della voce, quanto efficace, unico ed identitario.

“Non sai con chi vai fottendo questo è l’Xtreme
xtream team – se sfonnamo così pt.II feat saga, etto (affare romano vol.1 , 2006)
L’ estremo in tutte le forze come un film di David Lynch“
Bisogna aggiungere che il mixtape viene rilasciato in free download e pubblicato in maniera indipendente: la ricetta per il successo nel mondo del rap underground è assicurata. Così facendo, gli Xtreme Team riescono a ritagliarsi una fetta di pubblico che non aveva ancora un vero e proprio faro all’interno della scena; un pubblico molto giovane che riesce ad empatizzare con tematiche più legate alla ribellione e all’indipendenza personale. Gem, Canesecco e D-Skills propongono un immaginario nuovo, lontano sia dal rap nato nei centri sociali della tradizione romana, sia dal “coca rap” dei Club Dogo.
Il grande successo di “Affare Romano vol. 1” ovviamente porterà il gruppo a riproporsi nuovamente al grande pubblico (l’anno dopo, nel 2007) con il secondo capitolo del mixtape, intitolato appunto “Affare Romano vol. 2”.

Questo secondo progetto (l’ultimo in cui ascoltiamo insieme Canesecco, Gemitaiz e D-Skills), per ovvi motivi, non avrà lo stesso impatto del predecessore, ma non farà altro che confermare l’indiscussa capacità di queste nuove leve del rap romano che, album dopo album, affineranno le loro capacità tecniche e metriche che da lì in poi li avrebbero contraddistinti nella scena.
“Non siamo i Truceboys, ma manco i Backstreet Boys,
Xtream team – guess who’s back feat. luca krono (affare romano vol. 2, 2007)
semo l’Xtreme e ce piace Kelly Joyce”

Nel 2008, l’Xtreme Team pubblica un progetto abbastanza inusuale sotto il nome di “No (mix)tape”: un tape riesumato dalle ceneri di uno street album del gruppo, che non aveva mai visto la luce a causa di un furto all’interno dello studio di Etto, producer del gruppo. L’incidente porterà alla pubblicazione di questo progetto di 14 tracce, prive di qualsivoglia tipo di mix, proprio perché figlie di scarti mai completati.
Nel 2009 arriva il terzo e ultimo capitolo della serie, ma non l’ultima fatica della coppia Gem-Canesecco: “Affare Romano Zero”. C’è poco da dire su questo progetto se non ripetere quanto detto per i suoi predecessori. Il lavoro non segnerà la fine del gruppo, ne avrebbe dovuto rappresentare un nuovo inizio, da qua il numero zero. Infatti siamo di fronte al primo progetto realizzato interamente con produzioni originali. La saga continuerà con “Xtreme Time” e “Xtreme Quality“, pubblicati rispettivamente nel 2010 e nel 2011, ma l’attennzione ormai era rivolta altrove.



Incredibile pensare come la fine di un progetto così d’impatto possa significare l’inizio di un qualcosa di ancora più grande. Eppure la storia ci insegna che non serve stupirsi: dalle ceneri dell’Xtreme Team, nascerà il progetto artistico di Gemitaiz e proprio quel 2009 sarà l’anno che darà vita ad una delle più celebri saghe di mixtape che il rap italiano abbia mai conosciuto. Il 16 ottobre del 2009, distribuito in free download da Honiro Label, viene pubblico “Quello che vi consiglio vol. 1”. È il primo di dieci. Tenetevi forte.
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