Ci sono artisti che acquisiscono lo status di intoccabile della scena lungo l’arco della propria carriera, penso ai Club Dogo o a Noyz Narcos, che grazie ad una qualità perseverata in ogni lavoro vengono considerati i cosiddetti big. In altri casi invece ci troviamo davanti a un singolo album che consolida un’aura di peso massimo già costruita, rendendosi una dichiarazione di status che lancia un’artista nella stratosfera, nella storia della scena, che lo proclama leggenda. Questo è il caso di “Eclissi”, il quarto disco ufficiale da solista di Gemitaiz.
Recensione di Eclissi di Gemitaiz
In questo lavoro si avverte una dimostrazione di capacità che concerne gli aspetti che elevano un rapper ad artista a tutto tondo, processo già iniziato con “Davide”, proseguito con “QVC 9”, consolidato in questo album e ulteriormente proseguito con l’avvio della carriera parallela come producer. All’immancabile tecnica e capacità di scrittura che si sono, nel tempo, imposte come caratteristiche di punta, viene affiancato un processo di ricerca nell’ambito delle linee melodiche e vocali: ne sono un esempio “Silenzio”, “Rollin Pt 2” e “Quando Sto Con Te”, dove si percepisce un aura fortemente Hip Hop, nonostante i pezzi in questione presentino un’impostazione atipica per un rapper con un background così radicato nella cultura, maggiormente indirizzato ad una figura di cantante puro.
La stessa ricercatezza ed importanza viene data anche alle produzioni e ai suoni che fungono da vero e proprio accompagnamento ai testi e alle atmosfere creando un mood, un’attitudine unica per ogni brano, ma comunque mantenendo un fil rouge per tutto l’arco del progetto, svolgendo più che un semplice ruolo di tappeto musicale. Se ne fa interprete di lusso MACE, il cui tocco, seppur presente in un singolo pezzo, si rende parte anche attraverso l’influenza che il produttore ha condiviso con Gem nel loro viaggio in Mozambico. Grazie a questa e ad altre esperienze d’ispirazione, l’artista si evolve andando a progettare il lavoro su di una ricercatezza sonora più importante e meticolosa aiutato da quelli che sono i suoi producer di fiducia come Ombra, Mixter T, PK tra gli altri e dal rapper stesso, sotto forma di una gamma di suoni più ampia e identitaria mescolandone di tradizionali a sperimentali da altre culture, come “Ciao Baby”, che gode del campione del brano “Disfruto” di Carla Morrison, artista iberica, o l’Outro “Qua Con Me”, in cui raggiunge l’apice mescolando diversi stili nell’arco di una sola canzone.
Su questo sfondo si sviluppano le sfere di competenza di scrittura e tematiche, che partono dal concetto fondamentale del disco, quello dell’eclissi, presentata come buio temporaneo nella vita della persona dietro l’artista, che attende la ricomparsa della luce facendo affidamento su quanto di bello e luminoso ci sia in essa. Per tutto l’album Davide ci illustra quelli che sono i demoni che lo tormentano, dalla sfera emotiva a quella professionale, in una serie di dichiarazioni d’amore, positive o negative esse siano, il cui destinatario rimane nebbioso, plausibilmente dedicate ad una figura femminile, identificabile in una donna così come la musica, sue muse ispiratrici senza le quali si troverebbe solo e disperso nel vuoto. Un altro faro nel buio è la carriera, storica, iniziata con il totale disinteresse verso i possibili detrattori (citando “Eclissi”: Io me lo ricordo come mi guardavano / quando ancora non sapevo se ingranava o no) e risentendo, ora che è al top, di chi si approfitta della sua figura, non curandosi della persona dietro l’artista, ne è una raffigurazione la frase presente nell’intro “Adesso“: “Fanculo ‘ste zoccole acide / che vogliono Gem e no Davide”, dove, tramite il gioco di sdoppiamento della personalità percettiva, fa riferimento a tutta quella categoria di approfittatori arrivati solo in seguito alla fama.
La ciliegina sulla torta di un disco praticamente perfetto è la selezione delle collaborazioni, sempre calzanti e di ottima resa, in cui tutti i grossi nomi chiamati a partecipare hanno mantenuto il livello già alto. Va sottolineata la presenza di Noyz Narcos, che chiude il cerchio di una faida iniziata agli albori della scena moderna, aprendone un nuovo capitolo all’insegna del rispetto reciproco, palesato sotto forma di citazionismo con il riferimento a “Zoo De Roma” del rapper classe ‘88. Altri due featuring inediti sono della nomea di A$AP Ferg e Sfera Ebbasta, rispettivamente ospitati su due brani che rispecchiano l’attitudine di entrambi, “Jorge Lorenzo” più tecnica e ispirata agli Stati Uniti e “Pornstar” dal sound latino e dall’atmosfera estiva. Una menzione d’onore che ci sentiamo di fare va a “Ogni volta” con Venerus, un gioiello inaspettato, caratterizzato da una composizione alchemica capace di evocare un’aura magica.
Questo disco è il coronamento della carriera di Gemitaiz fino a questo punto, un progetto completo, identitario, variegato, perfetto per costituire un’ossatura artistica degna di uno status che doveva essere ribadito, sottolineato ed esaltato. Onore e onere di pochi, che di diritto vanno considerati padri della scena italiana, che si sono guadagnati un rispetto che mai dovrebbe venire meno da parte di chi apprezza davvero il genere e percepisce questa cultura come propria, diritto che, con “Eclissi” Davide si è ampiamente meritato.
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