Per parlare di “sFaCioLaTe mixTaPe” voglio partire da un’immagine.
Night City, anno 2077. Queste coordinate spaziotemporali per chi, come me, è appassionato di videogiochi, evoca nella testa una chiara atmosfera, uno scenario iper dettagliato fatto di fantascienza, anticonformismo, libertà totale e migliaia di luci e colori.
Ora immaginatevi un grattacielo, al centro di tutto. Sulla cima, con le gambe che dondolano oltre il parapetto, c’è un ragazzo in felpa viola, col cappuccio tirato su. Cerca il punto più lontano dal mondo che lo circonda, ama la solitudine e la possibilità di essere se stesso libero da qualsiasi vincolo.
In mano tiene la portal gun di Rick & Morty, che gli permette di proiettarsi in infiniti universi alternativi nel momento in cui questo mondo non è più sufficiente a concedergli quello spazio che brama come l’aria. Questo è quanto si è creato nella mia testa ascoltando il nuovo progetto di Thasup, o meglio, di Yungest Moonstar.
Partiamo proprio da questo aspetto, la creazione di un alias, di un suo doppione alternativo ancor più misterioso di quanto già lui stesso non fosse, a cui viene attribuito l’intero progetto affiancato dal nome d’arte canonico.
Questa necessità prima di abbreviare il suo nome d’esordio (Tha Supreme in Thasup) e ora addirittura a crearne un altro, fa pensare ad un senso di irrequietezza dell’artista, che si riflette sul progetto. Le quattro barre che chiudono il tape rappresentano piuttosto bene la lotta interna che Davide combatte da tempo, presenza costante in varie sfaccettature per tutta la durata dello stesso:
“Fratello, a volte guarda gli occhi dello specchio
Yungest moonstar/Thasup – Sostituite (Outro) (sFaCioLaTe mixTaPe, 2024)
E senti ciò che c’hai dentro, tutto il resto non importa se
Rimani solo con le tue paure messe in testa da anime pure
Sporcate dal male di ‘ste culture
Il mio umore come dune sale e scende ed io ho finito le scuse “
Proprio l’outro è il brano più “innovativo” per Davide, da cui difficilmente ci saremmo aspettati un brano boom-bap fatto di barre senza autotune. Una vera e propria fuga dalla propria zona di comfort, un esperimento più che riuscito in cui per una volta lo vediamo adattarsi proprio a quella normalità da qui ha sempre cercato di scappare.
Per quanto la sua scrittura si sia sempre contraddistinta per essere criptica quasi al limite dell’indecifrabile, lungo tutte le tracce di questo progetto si possono cogliere barre che lasciano trasparire una difficoltà anche importante a rapportarsi con gli altri, una mancanza di fiducia nata inseguito a delle delusioni in giovane età non ancora superate. Esempi lampanti si trovano in “iN uNa buBbLe” e in “xaN”:
“Stavo male (Okay)
Yungest moonstar/Thasup – iN uNa buBbLe (sFaCioLaTe mixTaPe, 2024)
Sottovalutavo il mio male (Okay)
Davo tutte le colpe a me (Okay)
E non lo dovresti mai fare, yeah”
“eah, tutti quei lividi, bro, non mi spaventano più neanche un po’
Yungest moonstar/Thasup – “xaN” (sFaCioLaTe mixTaPe, 2024)
Ricordano quanto poco avevo quando il sole calava e stavo nel buio
Nella notte scrivo ciò che ho dentro, poi col giorno fingo tutto a po’
Tiro fuori pure il peggio, scrivo cento pezzi e co’ un quarto ci faccio il disco”
A questo fardello già di per se difficile da portare per un ragazzo della sua età si aggiunge anche un diffuso senso di sfiducia verso gli altri a causa di una sua percezione per cui ogni persona che incontra voglia qualcosa da lui, come se cercasse di splendere di riflesso grazie alla luce del suo successo e alla sua fama di ragazzo prodigio.
In “gReeN” attacca quella categoria di persone che cerca un attimo di fama sulla schiena di chi ce l’ha fatta coi suoi mezzi, che siano uomini o donne, giovani o adulti, Thasup non fa distinzioni; si sente solo in mezzo ad un mare di squali pronti a prendere il sopravvento al primo sentore di sangue.
La frenesia è la chiave di lettura di “sFaCioLaTe mixTaPe”. La si trova nel perenne cambio di mood, nei beat talmente arzigogolati da trascendere il concetto stesso di musica, arrivando a diventare un trip psichedelico che ipnotizza l’ascoltatore. È frenetica la musica così come l’artista, insicuro nelle scelte compiute finora e quasi esasperato dalla luce dei riflettori.
Perché questo tape sembra un passo indietro rispetto al precedente “c@ra++ere s?ec!@le”: la ricerca della hit comprensibile da tutti (per esempio il brano con Tiziano Ferro, ma non solo) viene meno, a favore di un ritorno al tempo in cui era libero di fare la musica esclusivamente seguendo il proprio estro, ai tempi dell’esordio e dell’avvicinamento da parte di Machete.
Non è un caso che l’attitudine portata dal Supremo ricordi i brani a cui ha collaborato in “Bloody Vinyl vol. 3”. Se “DRILLUMINAZIONE” fosse stata presente qui non avrebbe fatto storcere il naso anzi, sarebbe sembrata perfettamente al suo posto in mezzo alle 21 tracce pubblicate oggi, così come le prime tracce in cui si approcciava alla voce oltre che alla produzione, come “6itch” o “oh 9od”.
Anche il numero delle tracce è una sorta di segno, 21 come “ c@ra++ere s?ec!@le”, 21 come “23 6451”, quasi a voler portare un riassunto di quanto fatto finora, come se abbia voluto chiudere un capitolo per introdurre il successivo (che serva a questo il nuovo alias?).
Se eravate fan prima di “sFaCioLaTe mixTaPe” potreste venirne conquistati, d’altronde il progetto è chiaramente indirizzato alla sua fanbase più fedele, mentre se non lo eravate difficilmente rimarrete ammaliati. Di certo c’è che questo ragazzo ha un talento cristallino in quello che fa, ma non sembra avere ancora la determinazione per saper sostenere questo suo dono dimenticandosi del contesto che lo influenza negativamente.
Dopotutto sono passati quasi due anni dall’ultimo progetto e uscirsene con un tape annunciato il giorno precedente attraverso un videogioco è si coraggioso, ma anche sintomo di quell’irrequietezza di fondo di cui vi parlavo a inizio articolo.
Volessimo fare un paragone col mondo del calcio ci troveremmo di fronte ad uno di quei fantasisti che raccolgono fama e successo in età estremamente giovane, dal talento scintillante, ma non capaci di gestire le responsabilità e lo stress che l’esplosione comporta, finendo per diventare incostanti e non realizzare a pieno il proprio potenziale. Sicuramente è troppo presto per dire questo di Thasup, ma ci sono dei sintomi che, se non valutati con la dovuta serietà, rischiano di diventare ostacoli difficili da scavalcare in futuro.
“sFaCioLaTe mixTaPe” è una palette di tutte quelle sfumature viola-bluastre che hanno costruito una parte significativa del personaggio Thasupreme, un trip fantascientifico che solo un’artista visionario come Thasup/Yungest Moonstar poteva(no) regalarci, pronto a dividere una volta ancora il pubblico del rap a suon di codici e suoni estranei a questo mondo.
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